GUADO AL MELO – VISITA IN CANTINA

Guado al Melo è una cantina diversa dalle altre: questo è stato il mio pensiero quando ho assaggiato Criseo 2016, base Vermentino ma che in realtà si compone di sei uve differenti coltivate insieme, nello stesso appezzamento di circa due ettari. Chi può pensare di creare un vino così? Soltanto una cantina unica, differente, lungimirante.

Il cancello introduce alla corte ma la cantina non c’è! O meglio, c’è (per fortuna), ma è sotto una collina artificiale su cui Annalisa e Michele Scienza hanno pensato di lasciare spazio alle piante autoctone. Intorno i vigneti per un totale di 15 ettari suddivisi in quattro appezzamenti.

La cantina è ampia, pare una cattedrale di cemento in cui hanno sede le zone di vinificazione e affinamento, oltre a un museo sulla storia della viticoltura dalle origini. C’è anche una biblioteca enorme con i libri che Attilio Scienza, padre di Michele ed enologo noto nel mondo, ha accumulato in una vita di lavoro e passione.

?Oltre al Criseo, Guado al Melo produce JASSARTE, un rosso basato su trenta varietà diverse, anche queste coltivate nello stesso spazio. ATIS, Bolgheri Superiore. La DOC è rappresentata da RUTE, a base Cabernet Sauvignon, e ANTILLO, a base Sangiovese. Infine L’AIRONE, vermentino, e BACCO IN TOSCANA, Sangiovese e Syrah.

Quello che rende Guado al Melo differente è la ricerca di una viticoltura rispettosa dell’ambiente, i dettagli energetici sono curati così come l’approvvigionamento di acqua, fondamentale in ogni cantina. La ricerca è costante, ogni annata vede vini differenti anche in fase di produzione, con esperimenti continui per arrivare a fare vini del territorio. Il territorio in cui gli Etruschi già facevano vino, secoli e secoli prima di tutti.

Ringrazio Annalisa e l’Azienda per avermi fatto scoprire un modo diverso di pensare a Bolgheri, un modo che si rivelerà vincente ma che già oggi sfodera vini importanti!