Angelo Negro è un pilastro del Roero e questo è il Report della mia visita in Cantina di qualche settimana fa.

La visita della cantina Angelo Negro ha confermato una mia ipotesi, ovvero che – anche se fuori dai circuiti famosi – il duro lavoro generazionale porta risultati incredibili in termini di qualità e longevità. Parto da questo presupposto che mi verrà confermato dalla visita e soprattutto dagli assaggi in Cantina: mi accoglie Annalisa, moglie di Angelo Negro enologo interno. Da questo momento in poi ci immergiamo nella storia familiare, il tutto condito da un continuo incontro con persone della famiglia e membri del numeroso staff. L’atmosfera è realmente familiare, anche se l’azienda ha dimensioni notevoli potendo arrivare a produrre oltre quattrocento mila bottiglie annue divise tra le diverse etichette.

Angelo mette subito in chiaro che la cantina oggi è triplice, con la base posta a Monteu Roero e le altre due propaggini a Neive e a Serralunga d’Alba. Pur essendo una cantina che i documenti certificano esistere dal 1670 con il cognome Negro, la Cantina non ha la deroga per vinificare le uve di Barolo e Barbaresco fuori zona. Per questo motivo negli anni si è scelto di investire in due impianti produttivi autonomi, ciascuno dedicati ai vini della relativa zona.

La Cantina nasce in questo podere agli inizi del Novecento con Angelo Negro: la prima proprietà è di soli due ettari e, come al tempo succedeva, il vino non era di certo l’occupazione principale di una popolazione contadina che aveva molte preoccupazioni a cui fare fronte. All’epoca il vino era relegato a bevanda quotidiana per dare calorie agli uomini nei campi, non di certo un elemento estatico come accade oggi.

Angelo Negro però ha la persevaranza dalla sua e lentamente accumula terre e prole, prole che con Giovanni ha il compito di proseguire e migliorare le attività vitivinicole. Sono gli anni Settanta e Ottanta e Giovanni non si ferma un momento, decidendo di rendere grande il sogno di Angelo. Da questo momento in poi l’impulso del vino è centrale nell’economia della Cantina, anche se Giovanni continua oggi a dedicarsi a frutta e verdura, una sorta di hobby ma anche un ricordo dei decenni passati.

Nonostante oggi la cantina Angelo Negro stia andando a gonfie vele, Giovanni ricorda perfettamente le difficoltà degli esordi e l’umiltà che fa da collante alle attività familiari è esemplificativa di questo credo. Oggi l’azienda conta su Settanta ettari tra Roero, Barolo e Barbaresco, con svariate etichette tra classiche e riserve: rimando alla degustazione per le note tecniche. Fa bella mostra di sè in ingresso una bottiglia di Arneis qui vinificata da tre agricoltori (tra cui Giovanni Negro), il primo esemplare di Roero Arneis in bottiglia dopo decenni di trasporto in damigiana per i ristoranti del Torinese e limitrofi.

Annalisa mi mostra prima di tutto la zona della vinificazione, una sala davvero imponente per dimensioni dove nascono i famosi bianchi della Cantina, le bolle declinate in Metodo Classico e i Rossi tra cui i grandi Roero che hanno fatto la storia della denominazione. Qui l’acciaio domina, le temperature controllate consentono la gestione ottimale dei dettagli, proseguendo poi per le due aree destinate ai legni. La prima sala più piccola fa da dimora del Roero, mentre nella seconda sala crescono tutti gli altri vini che fanno passaggio in legno. Menzione speciale per la gabbionaia dove riposano migliaia di bottiglie: una vista forse arida da un punto di vista estetico ma dall’importante sensazione di cantina imponente e attiva. Gli spazi sono ampi e questo va a migliorare la logistica di cantina, potendo poi contare su un ricco storico da cui attingere per momenti speciali.

Il focus aziendale è il Nebbiolo, anche se l’Arneis sembra giocarsela bene con quattro etichette: oltre alla versione fresca di annata, l’Arneis ha la sua Riserva Perdaudin e la Riserva 7 Anni, una vera e propria scommessa che a oggi è una conferma. Il Roero Arneis ha sempre avuto un’etichetta di facilità alla beva che ne ha contraddistinto la commercializzazione, mentre questa uva secondo la Cantina ha grande nobiltà e va gestita con attenzione, riservandole il trattamento del Nebbiolo.

La versione Riserva fa capire come ci sia ben poco spazio per la faciloneria e la banalità, regalando una versione profonda e ampia. Lo stesso dicasi per il Roero Arneis 7 Anni, un vero miracolo enologico per una bottiglia che altrove nel mondo sarebbe celebrata da chiunque. Qui l’affinamento regala note uniche, tipiche dei bianchi “vecchi” ma con la sferzata fresca del vitigno sempre in agguato. Dimenticavo la bolla sempre di ARneis, un Metodo Classico di quasi 60 mesi di affinamento che ha poco da invidiare a denominazioni vicine in termini di piacevolezza alla beva e peculiarità gastronomiche.

Rossi? Ma certamente: è il momento del Nebbiolo declinato in tante etichette. Il Langhe Nebbiolo 2022 è una bella introduzione con una profondità da segnalare, per passare al classico Roero Prachiosso che nasce a pochi passi da casa, dall’annata intrigante. Le due Riserve Sudisfà e Ciabot San Giorgio sono diverse nell’incedere: Sudisfà nasce dal bisogno di Giovanni Negro di produrre un vino che lo soddisfasse completamente, e penso che ci sia riuscito. L’incedere tannico è di grande piacevolezza per un vino che si dedica alla cantina senza dubbio, come avrò modo di assaggiare tra poco.

Dopo il pranzo in famiglia (di cui ringrazio Annalisa per l’invito) passiamo ad un paio di assaggi vintage: Roero Prachiosso 2011 e Roero Sudisfà 1999. Entrambi i vini sono in splendida forma e fanno anche un po’ sognare per l’ampiezza raggiunta e potendo contare su grandi annate come questo il Nebbiolo arriva a un livello di espressività che altri vitigni non hanno, raccontando prima di tutto sé stesso, poi il territorio del Roero e infine la Cantina che ha avuto modo di gestire e confezionare vini di questa caratura.

Concludo in breve: Angelo Negro è una solida cantina su cui puntare per bere un sorso di Roero gestito con la mano dei grandi. Il Roero deve molto a questa cantina e io di certo non perderò occasioni per assaggiare questi vini e magari per metterne un po’ da parte per i decenni a venire. Ringrazio la famiglia Negro per la splendida ospitalità e tornerò certamente per un approfondimento in futuro.

Angelo Negro & Figli
Fraz. Sant’Anna 1 – 12040 Monteu Roero (CN) ITALY
https://www.angelonegro.it/
negro@negroangelo.it

Vini degustati in Cantina: