Ci sono alcune storie delle Langhe che si somigliano, in special modo quando si parla di aziende familiari dove le generazioni si sono date il cambio e dove le terre non si sono spostate di molto dalle origini. La storia di Mauro Sebaste, sebbene sia una storia familiare, è unica e, visti i presupposti, potremmo non essere qui a parlare di Mauro, della sua famiglia e dei suoi vini. La tenacia dell’uomo e del viticoltore è il filo conduttore di questa storia, una storia che mi viene raccontata da Sylla, figlia di Mauro.

Andiamo con ordine: la cantina di Mauro Sebaste si trova nella frazione Gallo, a qualche chilometro a Nord rispetto a Barolo, un posto non usuale per una cantina perché qui hanno sede alcuni magazzini di logistica di realtà più importanti. La frazione è in perfetta pianura e le colline pennellate di vigne si possono vedere dalle finestre, a distanza: Sylla mi spiegherà più tardi il perché di questa sede.

Entrando in azienda la vinificazione è composto da una sala principale con l’acciaio e una sala secondaria per la malolattica, mentre i legni si trovano al piano interrato, zona introdotta da un piccolo caveau molto suggestivo con alcune vecchie annate e una panoramica di etichette Sebaste che raccontano nel dettaglio la storia familiare.

Sylla Dogliani, madre di Mauro e nonna di Sylla, era una donna del vino di Barolo, un’intraprendente signora nella compravendita di uve e terre, un personaggio mitico conosciuta anche come “la dama del vino” che ha segnato le vicende di tante altre famiglie. In un’economia prettamente rurale Sylla si occupava di vari affari, portando avanti l’attività di famiglia e investendo in altri settori. Purtroppo però, dopo qualche momento in cui Mauro affianca la madre nelle attività, Sylla viene a mancare e la situazione aziendale non è stabile: il ragazzo è giovane e, nonostante gli studi e la passione, il futuro appare preoccupante.

Mauro si rimbocca le maniche e trova un sostegno economico, sostegno che in un primo momento consente di proseguire nella viticoltura raggiungendo anche traguardi di un certo calibro. Dopo un iniziale entusiasmo, il sostegno economico viene a mancare e Mauro si trova di nuovo in difficoltà, dovendo attendere alcuni anni per potersi strutturare in una nuova versione.

Nel 1991 Mauro pone le pietre della sede attuale, dando vita all’azienda omonima che oggi vede la partecipazione delle figlie Sylla e Angelica. La proprietà conta una trentina di ettari a spasso per le Langhe per una produzione orientata alla qualità e dunque attestata sulle 120.000 bottiglie annue. Le etichette spaziano dall’Alta Langa al Nizza al Barolo, potendo contare su Menzioni di primo piano come Cerretta come gioiello sulla corona, una delle principali menzioni del Comune di Serralunga d’Alba.

Avendo un ventaglio di etichette piuttosto ampio la difficoltà sta nel dare una visione comune in tutti i vini: in questo senso Mauro è riuscito a centrare l’obiettivo andando a strutturare una proposta coerente. I vini che ho assaggiato parlano la stessa lingua, ovvero una certa eleganza unita a un finale pulito comune a tutti i vini che ho riscontrato in ben poche cantine.

Assaggiamo qualcosa? Con Sylla e poi con Mauro mi dedico a esplorare parte delle tante etichette: partiamo dall’Alta Langa, un’etichetta tirata in poche migliaia di bottiglie che anno dopo anno presenta un affinamento sempre maggiore. Il tiraggio in pas dosé lascia spazio alla verticalità del sorso, un sorso estremamente pulito e una fragranza olfattiva misurata, di raffinata profondità. Il Langhe Bianco è un viognier in purezza, raro per la zona eppure ben strutturato, orientato ad un pubblico amante dei bianchi complessi e profondi, complice l’affinamento in legno a dare volume e lunghezza.

Rossi? Ma ovviamente: il Nizza e la Barbera d’Alba seguono un procedimento comune andando a sottolineare l’infinita diversità di suoli di provenienza, con il Nizza a prevalere per struttura palatale e la Barbera d’Alba a colorarsi di tante note avvolgenti al naso. Il Nebbiolo è qui declinato in versione Nebbiolo d’Alba, nominato Parigi dalla vigna di origine, una vigna di Diano d’Alba affacciata verso Serralunga che dà vita a un vino di struttura e con un sorso calibrato. Il Barolo Cerretta 2020 è perfettamente centrato sull’azienda e sulla Menzione, pulito e profondo, dal tannino importante anche se l’annata di provenienza sta dando prova di una beva superiore a 2019 e 2021. 

Concludiamo con una bottiglia dalla storia importante: qualche anno fa Mauro ha acquistato una vigna da un contadino premuroso anche se di età avanzata, vigna con qualche problema di troppo. Prima di espiantare il tutto e di mettere mano all’intero impianto, Mauro promise al contadino di vinificare l’annata in corso per dare modo di assaggiare i frutti di quella vigna, creando un Merlot imbottigliato nel 2019 per i sessant’anni di Mauro stesso. Risultato? Una bottiglia tirata in poco più di 1500 bottiglie e che, stappata e bevuta con Mauro, ha tutto un altro sapore: un vitigno snobbato nelle Langhe che può dare grandi soddisfazioni, dal sorso prolungato e dall’ampiezza gustativa importante. Un vino celebrativo per un viticoltore che ha saputo rialzarsi con tenacia e intelligenza, senza mettere da parte le proprie origini ma studiando a fondo le proprie carte per proseguire un percorso familiare. 

Oggi Mauro e famiglia hanno ancora tanto da fare e da coltivare, sapendo che la firma familiare è netta e precisa, dando vini rappresentativi del panorama delle Langhe e anche del DNA familiare. Ringrazio Sylla e Mauro per il tempo e la raffinata ospitalità, dandoci appuntamento alle prossime annate per degustare insieme, come è giusto che sia.

Mauro Sebaste
Via Garibaldi, 222 bis · Frazione Gallo · 12051 Alba (CN) · Italia
info@maurosebaste.it
https://maurosebaste.it/

VINI DEGUSTATI IN CANTINA: