VIETTI – VISITA IN CANTINA

La Storia del Barolo e delle Langhe. Vietti è tutto questo e molto altro: una delle prime aziende a proporre Barolo in cru, una delle prime aziende ad aver riscoperto l’Arneis e anche una delle prime a passare di proprietà a una azienda estera

La giornata è fredda e piovosa, sono a Castiglione Falletto e un semplice campanello mi separa da una delle realtà vincenti del vino italiano. Mi riceve Serenella Riva, sales manager per l’Italia, ingranaggio instancabile di questa fuoriserie.

La cantina si sviluppa su quattro livelli: al piano terra una piccola sala degustazione, scendendo si trova la sala di vinificazione per Barolo, Barbaresco e Barbera. Al di sotto le botti suddivise in varie zone, alcune delle quali risalenti al 1400 e altre di più recente costruzione. Siamo sotto le vigne che danno vita al Barbera di casa, con una vista mozzafiato su tanti cru storici che il brutto tempo non riesce a scalfire.

L’azienda produce tanti vini diversi tra questa cantina e la seconda di appoggio a valle. Tutto è fatto a mano, dalla raccolta delle uve alle bottiglie finite messe nei cartoni. Spazi angusti, scomodi per spostare le botti, ma è parte della magia e del segreto di questi vini.

Mentre mi aggiro per l’azienda Serenella mi propone tanti spunti su ciò che è Vietti oggi, un’eccellenza in tutto il mondo che non teme il futuro, ma che anzi spesso lo anticipa. Vietti ha acquistato altri ettari un po’ ovunque in Langa e ne verranno fuori altri cru.

Passo agli assaggi: dall’Arneis al Nebbiolo, dal Barbera Scarrone Vecchie Vigne ai cru di Barolo, con la netta sensazione di avere nel bicchiere vini dal bagaglio enorme, sia tecnico sia emotivo. Ne parlerò più avanti, ovviamente (spoiler: non ho mai dato così tanti 90+).

Per ora grazie a Serenella e all’azienda, per quello che sono oggi e per ciò che mi hanno saputo donare.

Qui sotto la lista dei vini degustati:

Qui la mia intervista a LUCA CURRADO VIETTI

Ho scritto un libro sul Barolo consultabile qui.