Domenica 14 Ottobre sono stato ospite della seconda edizione di CarroWine, esposizione open-air con diversi produttori di vino, circa una cinquantina, e stand gastronomici. Complice il clima mite e favorevole, la giornata è risultata piacevole e posso affermare un incremento in termini qualitativi delle proposte enologiche. Benchè anche l’edizione del 2017 sia stata ben apprezzata, questo 2018 ha confermato e migliorato le già positive impressioni.
CarroWine si tiene a Carroponte, zona Sesto San Giovanni a Milano.
Innanzitutto lo spazio verde e molto ampio, normalmente sfruttato per concerti, è ben strutturato: aree espositive a formare una sorta di cerchio con la zona centrale completamente libera, a rendere ancora più informale la giornata. Il biglietto prevede l’ingresso all’area espositiva e a degustazioni libere di tutti i prodotti in mescita, circa trecento, provenienti prevalentemente dal nord Italia ma anche da altre zone della Penisola. Abbiamo riscontrato inoltre una buona percentuale di vini da varietà non usuali, dimenticati o considerati minori, così come qualche esperimento gradito.
Siamo partiti con un bianco, Elivià di Lefiole, un Pinot Grigio DOC dell’Oltrepò Pavese, annata 2017: seconda annata per questa piccola cantina con circa 8000 bottiglie l’anno, metà Pinot Grigio e metà Pinot Nero. Naso di frutta bianca, pesca, e pepe bianco, per proseguire con una discreta mineralità al palato. Buona complessità e freschezza.
Proseguiamo con l’Azienda Agricola San Paolo di Castelfranco Emilia (Modena): partiamo dal Cento7, Metodo Classico di uva Grechetto Gentile, annata 2015. Evidente e piacevole una decisa nota amaricante al palato, così come complessità e intensità di buon livello. Confettura di limone, zenzero, frutta a polpa bianca. Poi il Tre.Ma, trebbiano modenese 80% e malvasia aromatica 20%, ci è parso piuttosto salino, pressochè salmastro, ostrica e frutti di mare, poi tabacco, in bocca bollicine intense e agrumi, radice di liquirizia. A posteriori uno dei migliori della giornata.
Passiamo a Civardi Racemus, cantina di Ziano Piacentino: siamo partiti da un Ortrugo DOC spumante del 2016, molto peculiare al naso con note di prosciutto crudo e olio d’oliva, frutta matura. In bocca lunga persistenza, tabacco e frutti rossi leggermente acerbi, buona acidità. Poi il Racemus Brut, pinot grigio 70% e pinot nero 30% buona mineralità al naso, carbone e tabacco con una discreta frutta bianca e spezie. Infine l’Angelico, con la bella etichetta e il formato esclusivamente in magnum, 16 gradi alcolici e 100% bonarda. Qui abbiamo trovato frutta rossa molto matura, prugna secca, pepe nero e paprika piuttosto intensa a scontrarsi con un palato piuttosto leggero nonostante la gradazione. Altra ottima scoperta.
G.Daprati, da Montù Beccaria nell’Oltrepò Pavese presenta The First, spumante extra dry, naso di formaggio fresco e minerale al palato, buona intensità. Finale speziato e piacevolmente zuccherino, da riprovare.
Alessandro Motta dalla provincia di Asti ha presentato un Metodo Classico Brut, 100% pinot nero, 30 mesi sui lieviti e 18 mesi di affinamento in bottiglia. Notevoli freschezza e pulizia, mandorla e nocciola, spezie persistenti al palato e finale piacevolmente agrumato, limone e lime. Un altro degli highlight della giornata.
Il Barbera 2015 proviene da una vigna del 1969 e rimane in acciaio fino all’affinamento per 12 mesi in bottiglia. Qui abbiamo frutta rossa molto matura e pepe nero evidente, corpo esile ma rotondo di bacca rossa, leggero amaricante di tabacco e cioccolato fondente. Il 2016 è più acido e pare più intenso al palato. La frutta rossa è più dolce ma comunque mai stucchevole. Entrambi piacevoli.
Restiamo ad Asti per Cascina Poggia, storico produttore di vini piemontesi tra cui Barbera e Barbera Superiore. Di quest’ultimo ho assaggiato il 2011, palato molto rotondo e fragrante, frutta rossa piena, tabacco e fave di cacao nel finale. Naso pieno, intensità sostenuta e gradevole, zafferano e pepe bianco a contorno dell’abbondante frutta rossa. Il 2007 è risultato più sfaccettato con note di arrosto, carne, cuoio, gomma e pepe nero, più un notevole finale al cacao, ottimo.
Rimaniamo in Piemonte, zona Biella, per Pietro Cassina: spumante 100% di Erbaluce, Metodo Classico e almeno due anni sui lieviti, ha una bollicina potente, pepe nero e zenzero, frutta bianca al naso e finale che lascia la bocca piacevolmente asciutta. Buona mineralità e buon prodotto.
Ci spostiamo nelle Marche per incontrare Enzo Mecella, nel vino da qualche decennio, qui con il Brut Reserve, metodo Charmant e autoclave in acciaio. Uno spumante molto fresco, uva bianca acerba, banana acerba, mineralità sfuggente. Il palato è pieno, buona complessità e piacevole minerale a lungo termine. L’Epilogo, sempre spumante, 60 mesi in bottiglia: al naso intenso e complesso con argilla, zafferano e pepe rosa, il corpo è pieno e amaricante, bocca pulita e grande complessità. Da riprovare con calma, ottimo vino.
Concludiamo in Piemonte, Azienda Agricola Seirole: Brut e Rosè, entrambi vendemmia 2016 ed entrambi Metodo Classico. Il Brut, uvaggio Cortese e Favorita, ha un bel naso di uva fresca, leggero vegetale di piselli e sedano, buona intensità al palato, pecorino fresco. Buona acidità complessiva, piacevole. Il Rosè è da uve Barbera, naso di aceto balsamico e spezie, bollicine intense al palato, poi bacche rosse e buona acidità. Notevole freschezza e due sicurezze anche per il futuro.
Confermo le impressioni positive dell’edizione 2017: CarroWine consente di fare la conoscenza con molteplici prodotti non presenti altrove, il tutto in un momento piuttosto informale e rilassato. L’evento è ben curato, i prodotti piuttosto interessanti, così come la possibilità di conversare con chi sta dietro al banco d’assaggio e, spesso, dietro alla vigna.
[…] incontrato l’azienda agricola San Paolo a Carrowine 2018 e questo Metodo Classico mi ha stupito positivamente per la mineralità accentuata e un tocco […]
[…] incontrato l’azienda agricola San Paolo a Carrowine 2018 e questo Metodo Classico mi ha stupito positivamente per la mineralità accentuata e un tocco […]
[…] oggi questo Cascina Poggia Barbera d’Asti 2007, acquistato nell’estate 2018 a Carrowine e (spero) adeguatamente conservato in cantina. La bottiglia dovrebbe risalire sì alla vendemmia […]