Recensione del vino Cascina Poggia Barbera d'Asti 2007, azienda a conduzione familiare che produce vino dal 1892: Barbera complesso, piacevole e intenso.

Bevo oggi questo Cascina Poggia Barbera d’Asti 2007, acquistato nell’estate 2018 a Carrowine e (spero) adeguatamente conservato in cantina. La bottiglia dovrebbe risalire sì alla vendemmia 2007, ma come data di imbottigliamento siamo nel 2009, come riportato dalla contro-etichetta. Non ho trovato molte notizie sull’azienda e sul vino; mi risulta che la vendemmia sia stata all’inizio di Ottobre 2007 seguita da fermentazione in cemento e successiva maturazione in botte grande. L’azienda Cascina Poggia lavora il vino da almeno inizio Novecento, ma è possibile ci si possa spingere oltre, al 1892, quando Pacifico Curto acquistò la vigna ancora oggi di proprietà della famiglia.

La famiglia Curto ha piantato la vigna di Barbera negli anni ’30, per cui le piante hanno oltre 70 anni di vita e di storia. Il Barbera di Cascina Poggia dal 2008 è considerato Superiore; oltre al Barbera, la famiglia Curto produce piccole quantità di uve Grignolino, Bonarda e Curtese, andando ad allargare la proposta, tenendo il Barbera d’Asti come principale prodotto. Ho avuto modo di parlare con Massimiliano Curto, attuale proprietario dell’azienda, e ho acquistato diverse annate, tutte a un prezzo ottimo. Adesso verso questo Cascina Poggia Barbera d’Asti 2007 nel bicchiere e vi dico qualcosa.

Recensione del vino Cascina Poggia Barbera d'Asti 2007, azienda a conduzione familiare che produce vino dal 1892: Barbera complesso, piacevole e intenso.

Naso: intenso, di complessità alta. Evidenti note di salsa di pomodoro seguite da abbondante frutta rossa molto matura, amarena in primis ma anche ciliegia e mora. Funghi secchi, echi di rosmarino e balsamico. Pelle di salame e pepe nero dopo diversi minuti nel bicchiere.

Palato: rotondo, il tannino è ancora vivo e ben sostenuto, frutta rossa abbondante, ciliegia e amarena. Echi speziati dopo qualche momento, la complessità pare minore rispetto al naso.

Finale: amarena, ciliegia sotto spirito, pepe nero, tannino evidente, radice di liquirizia e balsamico. Buona persistenza, sopra la media.

Commento: ho trovato questo vino appena dopo il picco massimo di evoluzione in bottiglia, quindi con note ossidative lontane, esili, non compromettenti. Detto questo, un ottimo rosso piemontese con una struttura solida e di facile beva. Consigliato, si trova online.

IBT 88