Triacca è un cognome importante in Valtellina, una famiglia che ha rappresentato molto per lo sviluppo del vino in questa zona e che ancora lo sta facendo. La più recente versione è rappresentata dall’azienda La Perla fondata e condotta da Marco Triacca con il supporto di Domenico, il papà, figura fondamentale in ambito agronomico e tecnico degli ultimi cinquant’anni. Domenico ha infatti dato un contributo unico nello sviluppo della viticoltura di precisione, coinvolgendo i colleghi ed esperti mondiali per dare una determinata visione del vino della Valtellina, aumentandone senza dubbio la qualità.

Domenico ha sviluppato un sistema di viticoltura peculiare che potremmo definire a doppia spalliera, grazie anche a uno sviluppo fogliare e allo schema a girapoggio opposto al classico ritocchino alla valtellinese. Questo sistema a doppio guyot ha preso il cognome di Domenico: il Sistema Triacca. La visita in azienda con Marco parte dalla vigna che circonda la cantina per toccare con mano la differenza tecnica di agricoltura, derivante anche dalla pendenza inferiore di questo appezzamento rispetto ad altri in zona: la tecnica adoperata è apparentemente semplice ma nasconde una vasta gamma di scelte compiute negli anni.

LA PERLA DI MARCO TRIACCA - VISITA IN CANTINA

Marco sta costruendo la cantina a poca distanza dalla sede attuale, per dare maggiore spazio alla produzione: nonostante il numero di ettari di proprietà sia limitato, la scelta di proporre un Metodo Classico e l’appassimento per lo Sforzato sono scelte che richiedono metrature adeguate. Il fruttaio è a poca distanza e raccoglie le uve del vigneto La Perla producendo ogni anno poche migliaia di bottiglie, a completare la piccola serie di referenze. L’assenza del Rosso di Valtellina si deve alla scelta di Marco di far affinare a lungo i vini, tanto che le annate in commercio di Valtellina Superiore e Valtellina Superiore Riserva sono 2015 e 2014, ovvero quattro anni dopo il limite imposto dal disciplinare.

Sull’affinamento Marco ha le idee precise del veterano del Nebbiolo, una filosofia aziendale che va forse in controtendenza rispetto a un mercato che chiede sempre più spesso vini giovani: la piccola quantità di bottiglie prodotte ogni anno è di certo un deterrente per queste logiche, portando i vini di Marco a compiere un percorso di indubbio valore in Cantina, evitando quindi di uscire con vini troppo giovani e vivaci, distanti dall’idea di Marco sul vino valtellinese.

La bollicina si inserisce nella gamma con una ventata di freschezza dovuta a un inconveniente – se così lo possiamo definire – ovvero a un mezzo ettaro di proprietà coltivato non a Nebbiolo ma a Pignola valtellinese, uva che non ha niente a che fare con Pignolo o Pignoletto ma lontano cugino del Pinot Nero e che occupa 50 ettari totali nel mondo. Il nome deriva dalla forma a pigna del grappolo e la propensione alla vinificazione in bianco ha portato Marco a strutturare una bolla di personalità spiccata e discreta eleganza, oggi vivace ma che andrà a completarsi con un paio d’anni di bottiglia.

Andiamo ad assaggiare qualcosa? La gamma è presto detta: La Mossa 2015 è la partenza, il vino iniziale e la spinta a cambiare destinazione, mentre la Riserva Per Elisa 2014 si gode quattro anni di affinamento in botte. Solo tre anni (si fa per dire) per lo Sforzato Quattro Soli. Il Metodo Classico è da poco inserito nella denominazione Alpi Retiche e Marco ha intenzione di portare avanti questo vino: una felice intuizione a dare un punto di vista diverso sui vini della Valle. Ringrazio Marco per il suo tempo e la pazienza mattutina, con la conferma che in Valtellina si possono fare grandi vini: basta saper aspettare e, qualche volta, darsi una Mossa.


Lista dei Vini Degustati:


La Perla di Marco Triacca
Via Valgella, 29b – Tresenda di Teglio
https://www.vini-laperla.com/it/
info@vini-laperla.com