Bad Brewer è una beer firm italiana con sede a Riccione attiva da alcuni anni e le cui birre sono reperibili in alcune catene della GDO. Attratto dall’etichetta, dal prezzo, dal progetto, ho provveduto ad acquistare una Indian Pale Ale, proposta a circa €2. Parlo del progetto prima di versare la birra: Bad Brewer è una sorta di collegamento tra i soci della beer firm e birrai di altre aziende: l’unione dà vita alla ricetta e alla produzione su impianti altrui, per poi dare la birra in pasto alla distribuzione e alla comunicazione, devo dire efficace. Sul sito è possibile farsi un’idea del progetto, i nomi coinvolti e le birre prodotte fino a oggi. La IPA in questione è prodotta con malti Pils, Vienna e Carmdark e luppoli Magnum, Centennial, Chinook, Ahtanum, Galaxy e Cascade, questi ultimi due in dry hopping. Non ho trovato indicazioni sul birraio responsabile della birra, mentre per altre birre si parla di Andrea Pausler di Birrificio Amarcord. Non mi resta che versare e vedere cosa succede.
Lotto 2551804
Scadenza 12.12.2019
ABV: 6%
Aspetto: schiuma bianca, bollicine medie e di breve persistenza, colore giallo ambrato, limpido.
Naso: note agrumate, lime e limone, scorza di arancia, poi echi speziati, vaniglia e pepe bianco, dolcezza caramellata e di frutta candita. Brioche alla confettura di fragola e biscotti ai cereali.
Palato: intensità discreta, prevale la parte caramellata, dolcezza evidente anche se ben equilibrata dalle note citriche, in questo caso di lime e cedro. Spunti speziati, pepe bianco e zenzero.
Finale: media persistenza, inizialmente dolcezza caramellata, frutta candita, poi leggera speziatura e amaricante non troppo invadente.
Commento: la facilità di beva va a esaltare una birra che fa della semplicità l’arma principale. Le note da IPA ci sono tutte benchè su territori blandi e adatti ad ogni palato. La secchezza finale suggella il sorso. Una birra da bere e, forse, da non giudicare.
Valutazione: 7/10
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