Naso: torba, crema al limone, iodio ed una marinità non troppo eccessiva, costiero il giusto, quasi dolciastro, caramello bruciato. Il bruciato si intensifica gradualmente, marittimo, un carattere isolano ma ben misurato, senza eccessi, torba prevalentemente di terra. Dopo un’oretta appaiono delle verdure sottaceto e legna bruciata, quasi carbone.
Gusto: arriva ed esplode. Una dolcezza caramellata e tostata, zucchero di canna, caffè tostato, finocchio crudo e liquirizia, torba, ancora legna bruciata, un leggero cacao al latte ed una presa di pepe nero.
Finale: torba, contemporaneamente si avverte l’amaro e la dolcezza del caramello, è abbastanza diverso dall’ordinario perché questo finale ha due parti distinte, dall’amaro della torba di terra si passa gradualmente al dolce dello zucchero di canna e del caramello leggermente bruciato.
Commento: radicalmente diverso dal 12 anni del 2012, questo ha una gran potenza ed un gran merito al gusto ed al finale, le parti più interessanti. Se da un certo punto di vista il naso è meno sfaccettato, ma comunque ottimo, il resto è parecchio diverso dagli isolani soliti, la torba è molto ben lavorata. Un whisky da provare ed un altro colpo per Lagavulin. Se siete tra quei pochi che non si possono permettere il 37 anni (in caso contrario potreste inviarmene un sample…) questa bottiglia è d’obbligo.
Valutazione: 90
[…] beh, il solito ottimo 12 anni, meno brillante rispetto al 2013, sembra più simile al 2012 perché più coerente tra naso e bocca. Gli manca pochissimo per […]