AGNELLI VIASSONE DOLCETTO D’ALBA BRICCO PARIS 2021

Ho incontrato di recente su Instagram il profilo di una nuova cantina, Agnelli Viassone, e ho avuto il privilegio di poter provare le tre etichette che i ragazzi propongono: Alessia e Daniele sono tornati alla terra due anni fa prendendo in mano le vigne che Piero – il papà – aveva acquistato senza particolari risvolti di profitto nel 1985, quando i Comuni di Grinzane Cavour e Diano d’Alba facevano anche un po’ sorridere. Oggi si sorride per motivi diversi: il vino di questi posti è ricercato in tutto il mondo, ma è imprescindibile che ci sia un piccolo rinnovamento con sangue giovane e fresco. I fratelli si sono dati da fare e oggi mi godo una delle mille bottiglie di Dolcetto D’alba, il re di Diano d’Alba tanto da meritarsi la chiusura in ceralacca. Affinamento in acciaio per mantenere fresco il frutto: assaggiamolo senza indugi, ringraziando la Cantina per la cortesia.

Di discreta ampiezza partendo da note fruttate, frutta rossa come ciliegia e amarena, cenni di fragola e note floreali di fiori rossi freschi, il tutto su un tappeto di terra, fave di cacao e tabacco scuro italiano a fare da cornice. Freschezza che si ribadisce in note di arancia amara e mora.

Palato di buona struttura con la freschezza ad accelerare sulla sapidità, note di frutta rossa fresca ma anche agrumi ad accompagnare un discreto tratto minerale, tenendo ben presente la vocazione del vitigno.

Lungo, di buona intensità, dalla freschezza pronunciata e da un consistente tratto sapido a concludersi. Deciso.

Dolcetto di piacevolezza, della tradizione con la sua bella gradazione bassa a dare manforte al sorso. Un sorso mai complesso eppure pieno di senso e significato, come dovrebbe essere questo vino. Non escludo qualche potenzialità in affinamento benché sia già pronto oggi.

IBT 89