RENATO FENOCCHIO BARBARESCO STARDERI 2017

RENATO FENOCCHIO BARBARESCO STARDERI 2017

Quando vado in cantina, a volte, mi pento di scrivere le note di degustazione sottraendo tempo ai racconti delle persone che ho di fronte, come mi è capitato con Milva della cantina che gestisce con il marito Renato Fenocchio. Milva ha avuto il privilegio di conoscere Bruno Giacosa, e già questo varrebbe il viaggio, così come tanti altri personaggi del Barbaresco, vino che fa un po’ parte del DNA della famiglia, immersa nel vino da sempre. Vivere qui è di certo un privilegio ma anche un compito preciso, ovvero di riconsegnare al mondo qualcosa di tangibile e di potenzialmente eccellente, cercando di non rovinare con i goffi modi umani ciò che la Natura crea. Assaggio l’annata 2017 di Barbaresco Starderi, la prima bottiglia creata da Renato e Milva e forse quella più evocativa della Cantina.

Si apre su note ematiche, ferrose, dall’incedere fruttato di mora e radice di liquirizia, cenni balsamici e speziati che portano al frutto rosso, di concentrazione e profondità, ancora mora e fragola ma anche ciliegia e susina. Ampio, austero ed elegante.

Succoso e inizialmente rotondo, dalla frutta croccante ma non troppo vivace, di fragola, mora e radice di liquirizia con cenni di menta. Tannino che si distende in verticalità, riprendendo ancora il versante mentolato a dare colore e spessore. Importanza sapida da sottolineare.

Lungo e fresco, mentolo e mora, fragola e arancia, caramella alla mora e chiusura sapida e leggermente ematica.

Barbaresco di spessore olfattivo, con il palato succoso ad agevolare la beva, restituendo un vino agile ma non sottile, tutt’altro, semplicemente ben eseguito e di grande bevibilità. Ottima bottiglia.

IBT 93