RIOMAGGIORE CINQUE TERRE SCIACCHETRÀ 2015

La Liguria sta rapidamente scalando posizioni nella mia classifica personale, grazie a un nutrito gruppo di vini intensi ed interessanti. Faccio il passo più lungo della gamba e assaggio questo Sciacchetrà, ovvero una rarità assoluta con poche decine di migliaia di bottiglie totali. Ci troviamo nelle Cinque Terre, il mare è a pochi metri di distanza e terrazze e muretti a secco sono la cornice delle viti di Bosco, Albarola e Vermentino: le uve vengono fatte appassire sui graticci per mesi, dando vita a un mosto ricco di zucchero ma anche di struttura, prima di tre anni di affinamento in legno piccolo. Bottiglia proveniente dalla piccola cooperativa di Riomaggiore, una delle poche a fare questo vino.

Comparto aromatico importante che, se da un lato fa prevalere la parte fruttata con albicocca secca e pesca gialla matura, dall’altro fa emergere un lato erbaceo che probabilmente appartiene alla gioventù. Di lato note scure di noce, nocciola, mandorla abbrustolita, frutta candita e frutta secca, il tutto su un denominatore comune di austerità, senza sbrodolare. Foglie di tè nero.

Solido e con un importante bilanciamento tra zone dolci e zone fresche, di discreta acidità. Ancora frutta secca e frutta matura, pesca e scorza di arancia, uva passa e nocciola, frutta candita e albicocca disidratata. Fico secco e tè alla frutta senza zucchero.

Sensazione pulita e fresca, con cenni agrumati e di frutta secca, sapidità che prosegue a lungo. Fico secco persistente.

Un passito con una vita lunga di fronte e che oggi si dimostra già in grado di un ottimo equilibrio, dalla componente dolce sicuramente importante ma non tanto da prevalere su una struttura sapida austera e per forza di cose elegante. Un vino che probabilmente va fatto affinare ancora.

IBT 93