SANDRONE BAROLO VITE TALIN 2016

Parlare di Vite Talin significa sottolineare la volontà ferrea di Luciano Sandrone e famiglia (Luca e Barbara con la recente aggiunta di Alessia e Stefano) di perseguire un obiettivo apparentemente impossibile, ovvero trovare piante virosate (colpite da un virus) di Nebbiolo, ritenerle degne di attenzione, moltiplicarle e dimorarle altrove, dopodichè vinificare il frutto e continuare a farlo – anno dopo anno – cercando una formula vincente per dare voce a un Nebbiolo differente. Dall’annata 2013 il Barolo Vite Talin esiste come bottiglia a se stante, mentre il lavoro di studio e ricerca della famiglia Sandrone sta proseguendo senza soste. Assaggio la nuova annata 2016 in compagnia di Barbara, magnifica padrona di casa come sempre.

Terra e spezia, spezie rosse e frutta rossa compatta, la concentrazione è importante ma non opprimente dando sfogo a tante belle note pulite, dalla fragola alla ciliegia, mora e rame, un filo di pepe nero e cacao. Minerale, sapido e agrumato.

Perfetta corrispondenza con il bouquet, dal tannino importante e profondo, frutta rossa succosa dal trademark dell’annata, profondo e complesso. Fragola, ribes e mora, agrumi in scorza, spezia e ampio corredo sapido.

Lungo, tannico e sapido, arancia e mora, caramella alla mora, dalla freschezza sapida inusitata.

Barolo di grandezza, dal palato di struttura fuori dalla norma, finale avvolgente e di persistenza enorme. Non saprei dire a cosa assomiglia: uno dei migliori Nebbiolo della mia vita. Se proprio devo fare un confronto, 2015 vino di terra e 2016 maggiormente etereo.

IBT 96