Un territorio può definirsi in espansione e in evoluzione anche quando qualche investimento arriva dall’esterno. Investire in un’area vitivinicola può voler dire che quel territorio è pronto per dare risultati, ma non penso che sia sufficiente a definire l’opera di Cristina Scarpellini e la volontà di questa cantina, realtà che ho avuto il piacere di toccare con mano.

Cristina ha un passato da giurista con una lunga esperienza nell’internazionalizzazione e ha incontrato la Valtellina casualmente, decidendo solo in un secondo momento di farne patria d’elezione per la propria cantina, Tenuta Scerscé. Le difficoltà nell’approcciare una sfida così distante dalla realtà lavorativa di Cristina sono ardue, eppure in pochi anni ciò che posso toccare con mano dà una sensazione di solidità e di forza di volontà da non sottovalutare.

La Cantina è a pochi minuti dal centro di Tirano, paesino nella parte più a Est della Valtellina, e i lavoro post vendemmia sono in corso: le uve per lo Sforzato stanno appassendo, le fermentazioni proseguono in acciaio e la Cantina è in fase di rinnovo strutturale, segno che c’è ancora molto da raggiungere. Mi incontro con Maria, la persona che gestisce i vini con un’esperienza incredibile in Nuova Zelanda, California e Spagna nonostante la giovane età: avere a che fare con modi di fare il vino completamente opposti a ciò che abbiamo in mente può dare una consapevolezza maggiore di cosa fare e soprattutto di cosa non fare. La cantina è seguita anche dall’enologo Attilio Pagli, un punto di vista autorevole sul vino.

I contenitori danno spesso la cifra stilistica di ogni cantina: qui abbiamo legno, acciaio e cemento a dare una tridimensionalità di vedute non indifferente, una sfida nel vinificare in una zona piuttosto tradizionale ma che servono alla Cantina per agevolare le prerogative di questo vitigno, nel rispetto della terra da cui le uve provengono. La Cantina può contare su vigne di proprietà per un numero limitato di ettari, numero che andrà crescendo nei prossimi anni: per ora sei ettari sono sufficienti sia per quanto concerne il numero di bottiglie che la cantina può gestire sia per il lavoro fisico in vigna che, trattandosi di vigna eroica, non è mai contenuto.

Le etichette proposte sono le classiche valtellinesi, con un tocco in più: se Nettare è sostantivo adeguato per un Rosso di Valtellina succoso e fresco, Essenza dà la stima della bontà del Nebbiolo delle Alpi in versione Valtellina Superiore, Flammante richiama le fiamme dell’Inferno e Incanto proviene dalle bellezze della Sassella. Chiudono la Riserva di Valgella che Cristina ha pensato di dedicarsi e lo Sforzato a simboleggiare il legame Infinito tra terra e uomo. Anzi, in questo caso Donna.

Definire Tenuta Scerscé un investimento è estremamente limitante: alla prova dei fatti il lavoro compiuto da Cristina e dai collaboratori in vigna e in cantina non è di certo un lavoro di numero ma un abbraccio con la Valtellina, grazie anche all’attenzione per tutto ciò che circonda il mondo del vino. Ringrazio diffusamente Cristina per la sua attenzione nei miei confronti e Maria per avermi fatto entrare in questa realtà, con la promessa di seguirne tutte le prossime evoluzioni.


Lista dei Vini Degustati:


Tenuta Scerscé
Via Lungo Adda, 124 – Tirano
https://www.tenutascersce.it
info@tenutascersce.it