Il vino è un gioco da ragazzi, a guardare le carte d’identità dei BastiànCuntràri, Michele e Patrik, la coppia di vignaioli più giovane che ho incontrato in questa trasferta in Valtellina. BastiànCuntràri non è solo un nome ma una vocazione: prima di tutto, la cantina è sul versante orobico, mentre la maggior parte è sul versante retico. Poi la sfida della giovane età in una missione, in una vocazione che è il vino: ci vuole un pizzico di follia e di irriverenza per dare il via a un’azienda vitivinicola.

BastiànCuntràri nasce con la vendemmia 2017 e per ora si concentra su due etichette, Rosso e Valtellina Superiore. Gli appezzamenti sono ridotti ma credo che il futuro porterà i ragazzi a pensare in grande: le bottiglie prodotte sono raddoppiate, oltre a dover sottolineare la linearità e la semplicità con cui la cantina approccia il mondo esterno, uno snellimento che non potrà che giovare. Aggiungo anche un esperimento di microfermentazione con 600kg di nebbiolo sgranati a mano, acino per acino: sei giorni di lavoro.

Mi sono imbattuto per caso nella cantina e da subito sono rimasto colpito dalle etichette in stile macchie di Rorschach: l’azienda ha dato valore ai simboli e Michele mi spiega con passione e precisione i significati nascosti dietro alle etichette e, ovviamente, dentro alle bottiglie. Partiamo dalla piccola cantina che è considerabile un garage ampliato e però ottimamente attrezzato e soprattutto pulito a dovere, segno che “piccoli sì ma solo nelle dimensioni”. Qui avviene la vinificazione e l’affinamento per il Rosso, mentre il Valtellina Superiore passa un annetto circa in botti: ben quattro botti nella bottaia, atmosfera assolutamente unica in cui degustare con Michele le ultime annate.

Michele mi racconta anche della serie di collaborazioni tra piccole aziende, mi tesse una ragnatela di nomi e di amicizie che si sono sviluppate negli ultimi anni, una sorta di associazione assistenziale tra chi si affaccia da pochi anni nel vino e che spera di farne qualcosa di buono, non solo per sé ma anche per l’intero comparto vitivinicolo della Valtellina. Formati grandi, imbottigliamenti, botti, dettagli e soprattutto conoscenze: tutto gira in questa rete.

 Assaggiamo il Rosso 2020, freschissimo ma non sgraziato e dalla materia succosa e sapida, passando al confronto tra 2018 e 2017 di Valtellina Superiore, con la 2017 a mostrare maggiore rigidità frutto di un’annata non eccellente, mentre la 2018 sta mostrando oggi soltanto le piume di una sostanza ben più complessa e profonda, nonostante la beva sia dietro l’angolo e mi sia chiaro l’obiettivo della cantina: far stappare bottiglie. L’etichetta del Rosso rappresenta il lavoro manuale in vigna, con le figure inchinate a raccogliere i grappoli, mentre l’etichetta del Valtellina è un ideale incrocio tra i due versanti delle Alpi e tra i due ragazzi che compongono la Cantina.

Cosa dire a questi ragazzi? Prima di tutto grazie per avermi mostrato una determinazione precisa nel voler fare qualcosa di grande, qualsiasi essa sia. Darsi da fare con la terra ha tutta una serie di complicazioni che non sta a me ribadire, ma di certo un briciolo di ostinazione, coerentemente contraria, darà grandi risultati. Seguirò la questione con cura.


Lista dei Vini Degustati:


BastianCuntrari
Via Casello, 7 – Albosaggia
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