UGO LEQUIO – VISITA IN CANTINA

Il Vostro preferito si traveste da giornalista vero e parte l’indagine: ho postato qualche giorno fa un Barbaresco di Ugo Lequio, produttore senza vigna, selezionatore, e in tanti mi avete chiesto maggiori informazioni sul personaggio e l’azienda. Detto, fatto: una email, una telefonata e qualche ora dopo sono seduto al tavolo con Ugo in persona a parlare di tutto. Una persona di gentilezza unica e preparazione rilevante.

Ugo non ha vigne, ma usufruisce di due aziende agricole (da ormai vent’anni), due fornitori su cui veglia con attenzione, uno stretto contatto tra due entità (il selezionatore e il produttore) che lavorano insieme per ottenere il risultato più alto possibile. Ugo non si rifornisce “ a caso”, non compra uve di chiunque, ma solo di chi conosce bene e con cui il termine compravendita è limitato.

Le vigne non sono di Ugo, ma Ugo le conosce talmente bene (ci è nato a due passi) da potersi fidare ciecamente di chi se ne occupa, e il risultato è ora nel mio bicchiere. La cantina è piccola, adatta ai numeri dell’azienda che arriva a circa 30.000 bottiglie divise tra Langhe Arneis, Barbera, Nebbiolo e Barbaresco. L’Arneis non è uscito quest’anno, così mi rifaccio con i rossi.

Langhe Nebbiolo 2018, Barbera d’Alba Superiore 2015 – 2016 – 2017, poi il Barbaresco Gallina 2017 – 2015 – 2013 – 2008 – 2003, un tourbillon di assaggi condito dalle sagge parole di chi il vino lo conosce e lo fa da sempre, nella cantina-garage dietro casa.

Concludendo, Ugo seleziona le uve delle medesime aziende da sempre perché conosce a fondo il terreno, la vigna e chi la coltiva. Non si tratta di affarismo ma di consapevolezza di potersi fidare, con in più la capacità di fare grandi vini. Sì, perché se il Barbaresco Gallina 2016 mi aveva colpito, questa degustazione mi ha reso un ammiratore del lavoro di questo grande uomo. Un altro grande delle Langhe.