Passiamo al vino dolce di casa Brigaldara, il Recioto: come è noto, si tratta in sostanza delle stesse uve utilizzate per l’Amarone (Corvina 55%, Corvinone 25% e Rondinella 20%) ma, invece di procedere con il consueto procedimento produttivo, la fermentazione viene interrotta mantenendo una parte degli zuccheri che daranno un carattere peculiare al vino. Il tutto rimane per un paio d’anni in botti grandi da 25 ettolitri. Brigaldara non produce il Recioto tutti gli anni, ma prova a selezionare soltanto le annate migliori per avere un prodotto sempre di ottimo livello, limitato e non replicabile. Sentiamo cosa ci dice il bicchiere.
Al naso la dolcezza è presente ma compita: mandorla, noce e nocciola, poi tabacco e frutta secca, datteri e prugna. Si avverte note di terra e minerali, cacao amaro.
Il palato resta dolce senza mai esasperare: fragola e susina, echi di ciliegia, confettura di frutta rossa. Compatto, di intensità sopra la media.
Il finale è un sostanziale pareggio tra dolcezza e acidità, frutta secca, frutta rossa matura e agrumi. Buona persistenza.
Come più volte ribadito, Brigaldara cerca di fare vini tradizionali senza esasperare il carattere dell’uva: in questo caso abbiamo sì un vino dolce, ma senza mai sbrodolare ed esagerare i tratti salienti. Piacevole e non stucchevole: da provare.
IBT 88/100
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