Naso: spezie e frutta se lo dividono equamente. Da una parte menta, vaniglia, liquirizia, Serge dice anche eucalipto ma non l’ho trovato, dall’altra frutta in gran parte secca, mele al forno, una leggera nota di inchiostro, quasi medicinale, molto gentile e tutto sommato piacevole. Mela verde, pepe nero, un naso molto ricco e variegato che muta con il tempo, tenetelo nel bicchiere più a lungo possibile. C’è anche un leggero sentore di bruciato, nocciole tostate e mandorle. Si affila un po’, crema al limone, marmellata di albicocca, un burro molto leggero.
Gusto: watery il giusto, uno sherry gentile dove cacao e frutta rossa la fanno da padroni. Cioccolato il giusto, ciliegia amara, legno bruciato, un che di salino che asciuga il tutto.
Finale: abbastanza astringente, le spezie dominano, acidulo, burro arrostito (esiste?), amarena.
Commento: un bel passo avanti rispetto al 12, ha il merito di essere sfaccettato ma anche facilmente godibile, non è complicato da approcciare e questo è un plus. Degno frutto della terra da cui proviene. Unico lato negativo, il tappo a vite che anche se fa molto vintage (mitici ’80) è un po’ squallido su un prodotto da sopra le tre cifre di prezzo.
Valutazione: 88
[…] l’influsso di una dolcezza stile PX speziato alla solita maniera Yamazaki. Rispetto al 18 anni è meno amaro, meno secco e manca qualche nota al naso, ribadiamo però l’assoluta bontà […]