CLAUDIO ALARIO NEBBIOLO D’ALBA CASCINOTTO 2019

Procedo con una delle mie Cantine del cuore non solo delle Langhe: la famiglia Alario mi ha sempre steso il tappeto rosso (senza apparente motivo) e io ho trovato non soltanto sette declinazioni eccellenti del vino langarolo ma anche l’ambiente adatto per sentirsi a casa. Claudio, Matteo e Francesco sanno quello che fanno e sono contento di seguire da qualche anno le loro imprese enologiche e non. Le tre versioni di Nebbiolo arrivano da altrettanti vigneti e questo Nebbiolo d’Alba arriva dal comune di Diano d’Alba, prima di un importante passaggio in legno piccolo. Ho grandi aspettative per questo 2019 di cui ho apprezzato bottiglie di colleghi del territorio: un’annata che si prospetta importante.

Ampiezza da Barolo con un’affascinante miscellanea di profumi: dalle note eteree, nebbioleggianti, alla frutta rossa – mora e fragola – ai fiori rossi, di esplosiva intensità, passando per rame, liquirizia, menta, caramella alla mora, ciliegia, note ematiche e di buccia di mela rossa. Arancia sanguinella.

Intensità sopra la media con un ingresso succoso, agrumato e citrico, a cui si aggiunge la frutta rossa, ciliegia, mora e fragola. La sapidità è importante così come il tannino a dare una sferzata speziata e scura in chiusura di sorso.

Lungo, intenso, tannico e sapido, leggere spezie e un discreto corredo aromatico di agrumi, arancia amara, fragola, ciliegia, amarena e fiori rossi.

Signori, se questo è il Nebbiolo 2019 di casa Alario non oso immaginare cosa verrà fuori dai due fratelli maggiori. Rispetto ad altri Nebbiolo 2019 in botte, credo che il formato piccolo abbia giovato maggiormente concentrando il palato e riducendo le durezze, agevolando la beva ma mantenendo un carattere importante ben più che adatto all’affinamento. Non mi stupirei di poterlo bere tra venti anni: se non lo finisco prima.

IBT 92