MONTI LANGHE BIANCO L’AURA 2018

Pare strano fare un bianco in terra di rossi, ma di fronte a un calice di questo vino sfido chiunque a biasimare Paolo Monti e Roberto Gerbino: uno dei bianchi più interessanti della mia pur breve carriera che segue le scelte aziendali di uscire soltanto in annate ottime. L’annata precedente è infatti la 2010 per un bianco a base di Chardonnay 70% e Riesling renano 30%, vinificazione e affinamento in legno per il primo mentre il secondo vede solo acciaio. Ringrazio la Cantina per la consueta cortesia.

Olfatto di terra con sensazioni di frutta con guscio, nocciola e noce, un leggero idrocarburo che lascia spazio a note di frutta gialla, ananas e cedro, limone disidratato. Austero, verticale con cenni speziati, pompelmo e mandarino. Miele d’acacia.

Fresco, di sapidità fitta e concentrata sugli agrumi, dal cedro al pompelmo, arancia e mandarino passando per note tropicali di ananas. Evidente strato minerale di personalità, con cenni speziati.

Lungo, avvolgente, agrumi e note minerali, di grande pulizia. Seltz al limone, cedro, ananas.

Senza dubbio questo L’Aura si conferma come uno dei miei bianchi preferiti grazie a un’eleganza che sfocia da una parte nell’austerità olfattiva e dall’altra nella tensione gustativa, un equilibrio difficilmente riscontrabile altrove, specie con due vitigni facilmente prevaricanti. Splendido.

IBT 93