AURELIO SETTIMO BAROLO ROCCHE DELL’ANNUNZIATA 2017

A Luglio sono stato da Aurelio Settimo e ho approfondito la conoscenza dell’azienda e della persona di Tiziana Settimo, oggi al timone della cantina che si erge sulla collina di La Morra, a ridosso del cru Rocche dell’Annunziata. Avere un simile giardino è di certo una responsabilità pesante, sottolineando anche che l’impresa di famiglia prosegue ormai da oltre sessanta vendemmie. Tiziana non è di certo restia nel proseguire nel solco della tradizione e i vini rivelano decisamente questa propensione: rigore e austerità, dal sapore di altri tempi. Provo l’annata 2017 del pupillo di casa, ovvero il Barolo proveniente dal pugno di ettari di proprietà nelle Rocche dell’Annunziata.

Profondo e austero, frutta rossa, ciliegia e mora con echi speziati. Emerge la fragola, echi citrici, per passare poi su note balsamiche, radice di liquirizia. Ampiezza che si svela lentamente con sentori ematici.

Fresco sugli agrumi, note citriche di limone che portano al tannino, di bella trama e intensità. La parte fruttata è per ora minoritaria con ciliegia e amarena.

Lungo, tannico e fermo, echi fruttati di amarena e ciliegia. Ottima persistenza.

La lunga permanenza finale conclude un Barolo di stampo classico, dal tannino intenso e importante. Bella trama palatale, decisamente da attendere 5 anni per goderne appieno.

IBT 91