CLAUDIO ALARIO BAROLO RIVA ROCCA 2017

CLAUDIO ALARIO BAROLO RIVA ROCCA 2017

Quando torno da Claudio Alario e famiglia, ovvero Matteo e Francesco, so già come andrà a finire: si provano i vini, si parla del vino, del lavoro che ci sta dietro e dentro, di cosa voglia dire fare i vignaioli nelle Langhe. Le ore passano in fretta in quel di Diano d’Alba, la base operativa della famiglia impegnata a produrre sette etichette (tre Dolcetto, una Barbera, un Nebbiolo e due Barolo): eccomi alle prese con il Barolo Riva Rocca, una MGA del Comune di Verduno. Legno piccolo prima e legno grande dopo, prima della bottiglia e del mio assaggio. Vediamo in profondità.

Ampio, profondo, con la vena balsamica in bella evidenza, menta in primis. Frutta rossa, amarena, fragola e ciliegia. Consistenza alta, la liquirizia arriva in un secondo passaggio, di pulizia eccelsa. Fiori rossi a chiudere un bouquet importante.

Frutta succosa, fragola, ciliegia, mora, il tannino è importante ma senza gravi disagi per il palato. Fresco, la struttura è importante e bilanciata. Trama acida ben più che convincente.

Lungo, lunghissimo, la frutta rossa è accompagnata dal tannino, note balsamiche e sapidità prolungate.

Qui mi tolgo il cappello, la corrispondenza tra le parti è precisa al millimetro, andando a costruire un’impalcatura emozionante. Aggiungo l’incredibile vena balsamica, espressiva ed eloquente come poche altre ho provato. Rinnovo i miei complimenti alla famiglia Alario per questo gioiello che auguro a tutti di avere in cantina. Non ho avvertito uno scarto netto tra 2016 e 2017.

IBT 93