CELLAGRANDE BRUT

Un’altra sorpresa dal Piemonte, questa volta uno spumante presentato da un amico: siamo a Biella, vicino al lago di Viverone, in un monastero benedettino convertito in azienda agricola e cantina in un posto molto suggestivo e ricco di storia. Il focus è sui bianchi, gli spumanti sono due, uno dei quali prodotto con Metodo Martinotti e l’altro, questo Brut, con Metodo Classico. L’uva utilizzata è l’Erbaluce di Caluso e, udite udite, il riposo sui lieviti arriva fino a 108 mesi: un’eternità! 
La bottiglia in mio possesso risale alla vendemmia 2008 e la sboccatura è del 2019: siamo oltre i dieci anni di lavoro, una cifra rara da trovare altrove. Premessa: il prezzo mi ha stupito. PS non ho applicato filtri alla foto del bicchiere: il colore non ne ha avuto bisogno.

Zafferano, pepe bianco, fiori di pesco, crosta di pane e confettura di arancia amara, dolcezza zuccherina da caramella Haribo. Fragola, minerale e zolfo. Evoluzione nel bicchiere invidiabile.

Buona acidità, bolla rotonda, spezie abbondanti e agrumi. Limone, arancia, poi pepe nero e zafferano.

Fragola, acidità citrica, pepe nero e vaniglia. Molto prolungato.

Di grande complessità ed evoluzione evidente con l’alzarsi della temperatura, è un vino peculiare che necessita di tempo. Cresce, evolve, cambia: un grande vino.

IBT 90/100

CELLAGRANDE BRUT