Ho conosciuto Tua Rita con un assaggio di Per Sempre 2018, Syrah in purezza che ha sbaragliato i pur validissimi compagni di degustazione provenienti da cantine di livello qualitativo indiscutibile. Da fuori, vedendo il rango di alcune delle etichette che popolano l’offerta della cantina, si potrebbe pensare a una piccola boutique esclusiva dedita a determinati vini “non per tutti”: niente di più sbagliato.

Ho incontrato Giovanni Frascolla, giovanissima terza generazione della famiglia per una cantina che in realtà esiste in autonomia dal 1984, riuscendo in pochi decenni a costruirsi una credibilità intoccabile, grazie di sicuro al DNA che anche Giovanni ha, un DNA di coraggio e tenacia che emerge poi nell’assaggio dei vini. Partiamo però dalle origini: Rita e Virgilio decidono di comprare una cascina a Suvereto, in zona Notri, per vivere nella natura portando avanti un progetto ben diverso da ciò che è la cantina oggi, con le viti come semplice ingrediente della ricetta, uno tra i tanti.

Si sa, l’amore per la vigna non ha limiti e può scoppiare all’improvviso, così la coppia inizia a credere nella viticoltura e ci si dedica sempre di più: Giovanni mi fa vedere come ultima testimonianza della storia la parte di cantina che il nonno utilizzava per vinificare le prime vendemmie, uno spazio piuttosto piccolo che oggi è inserito in un contesto ben diverso, nobilitato dalle tante decorazioni che ricordano la storia e il nonno. Giovanni è conscio di ciò che è successo tra queste mura, quando il vino di Suvereto pareva uno scherzo, non l’attuale serietà riconosciuta in tutto il globo.

Passano gli anni e gli ettari aumentano, arrivando a una trentina negli anni recenti: i vini della cantina Tua Rita nascono tutti da qui e l’applicazione agronomica è meritevole, così come l’attenzione in cantina, la scelta dei legni e delle anfore, degli orci, provando in silenzio a migliorare quei vini che paiono già perfetti come sono oggi. Se le bottiglie importanti (Per Sempre, Redigaffi e Giusto di Notri) paiono oggetto di ricerche ossessive, il lavoro dell’azienda è in realtà orientato soprattutto sulle bottiglie di ingresso, perché queste sono il vero biglietto da visita della cantina, sia per disponibilità sia per prezzo, per portare poi l’eventuale cliente soddisfatto a ricercare qualcosa di più importante da mettersi nel bicchiere.

La barricaia sotterranea si trova sotto il locale dell’acciaio, in parte all’esterno, con affinamento e malolattica separati e una selezione dei legni in costante divenire, con circa il 10% di rinnovo annuo delle barrique. Spazio anche a botti grandi e tonneau, per logistica e per valutazioni interne: tornando in superficie colpisce il piccolo locale dedicato alle anfore, sulle quali Giovanni ha anche approntato la sua tesi di laurea. La vigna antistante la cantina è fitta e verde, battuta da una brezza costante e responsabile di grandi vini: riesco a intercettare il valore sentimentale della vigna come cuore di tutta l’azienda, un elemento che in simbiosi con l’uomo riesce a proporre il frutto adatto a farsi strada nella storia.

Assaggiamo qualcosa? Certamente: prima di partire con i vini di Tua Rita, Giovanni mi fa assaggiare le tre etichette dell’azienda che sta seguendo, inserita nella struttura familiare ma di altra estrazione, ovvero Poggio Argentiera che si sta costruendo una reputazione nella terra del Morellino di Scansano, altra denominazione bistrattata da decenni di cattive abitudini e che soltanto ora sta puntando i piedi. BellaMarsilia, Capatosta e PoggioRaso raccontano bene questa realtà, con incisività e direzione tracciata, pur avendo a che fare con vini opposti – non solo di vitigno ma anche di origine e impostazione – rispetto a quelli di casa madre. Una Cantina da tenere in considerazione, senza dubbio.

Tornando da Tua Rita, apriamo le danze con il bianco Perlato del Bosco 2020, Vermentino dalla grande espressività unita a una discreta forza, seguito dal Rosso di Notri 2020 – “la nostra bottiglia più importante” – di drammatica beva, un vero inno alla tavola e una bottiglia confortevole. Il Perlato del Bosco 2019 inizia a far percepire la grandezza della cantina, dalla suadente verve mordace al palato, portandoci poi al Redigaffi 2019, vino di inesauribile valore, struttura e portamento da re. Il Redigaffi 2020, campione di botte, sta già muovendo i primi passi nell’Olimpo dei grandi vini: necessita un assaggio in futuro. Di questi vini sono disponibili le degustazioni complete sul mio sito.

Concludo prima di tutto ringraziando Giovanni per la disponibilità con cui mi ha fatto da guida in questa ulteriore prova di come l’ingegno umano, misto a caparbietà e lungimiranza, possa dare risultati straordinari: se l’amore vince su tutto, penso che la famiglia Frascolla ne abbia una dote inesauribile, che il tempo non potrà scalfire facilmente.


Lista dei Vini Degustati:


Tua Rita
Località Notri, 81 – Suvereto (Livorno)
https://tuarita.it
info@tuarita.it