CASCINA DELLE ROSE – BARBARESCO – VISITA IN CANTINA

Cascina delle Rose ha raggiunto negli ultimi ultimi anni una credibilità importante, frutto sicuramente di quanto fatto di buono dalle precedenti generazioni. Impossibile per me astenermi da una visita in questa cantina. Cascina delle Rose si trova nella piccola frazione di 3 stelle, a pochi passi da Barbaresco: in questa zona si trovano alcune cantine che stanno ottenendo ottimi riscontri in tutto il mondo.

Incontro Riccardo Sobrino nel primo pomeriggio: lui e il fratello Davide stanno conducendo l’azienda in autonomia dal 2015, quando il papà ha deciso di diminuire il proprio lavoro nella gestione della cantina. Da quel momento in poi la responsabilità è ricaduta quasi interamente sulle spalle dei due giovani, i quali stanno facendo un ottimo lavoro, sotto gli occhi di tutti.

La cantina si occupa prevalentemente di Nebbiolo, uva che proviene dai due appezzamenti vicini all’azienda, ovvero Rio Sordo e Tre Stelle, divisi da una piccola strada asfaltata. Riccardo mi spiega approfonditamente le loro procedure in vigna, dalla selezione delle gemme alla potatura, fino ai trattamenti, i quali vengono eseguiti anche in base alle centraline del meteo che sono installate nelle vigne.

La vinificazione avviene in un locale piuttosto ampio in cui si trovano vari contenitori di acciaio, utilizzati a turno per i vari travasi, in base anche al volume di litri che devono essere spostati. La sala di affinamento è recente, del 2017, ed è stata scavata sotto la cantina, di modo da non dover utilizzare alcuna fonte di energia per controllare umidità o temperatura, che rimane costante tra i 10 e i 16 gradi. Anche qui riesco ad apprezzare la precisione teorica e pratica nella selezione dei fornitori delle botti grandi, frutto di un perfezionamento costante. La cantina sotterranea è oggi utilizzata come modello per altre aziende delle Langhe, vista la sua praticità e la bellezza intrinseca: scavando nella collina si possono ammirare i vari strati su cui, a pochi metri, poggiano le vigne.

Andiamo ad assaggiare qualcosa? Assolutamente sì: si parte con Dolcetto 2020 e Nebbiolo 2020, ancora campioni di vasca, che saranno imbottigliati tra poco. Entrambi dimostrano una classe invidiabile, grazie a un’estrazione millimetrica. Nessuna nota fuori posto, nonostante non siano ancora i vini definitivi. Le due Barbera d’Alba sono eloquenti in tal senso, senza però esasperare le caratteristiche di questa uva. Concludiamo con i due Barbaresco, ovvero Tre Stelle 2018 e Rio Sordo 2017, entrambi di grande eloquenza, profondità, eleganza e struttura. Due vini che possono attendere tranquillamente il 2050. 

Concludo: ho capito con precisione il perché Cascina delle Rose ha questa solida reputazione, ovvero che l’ossessione assoluta per la vigna è la chiave di tutto l’equilibrio. Non mi resta che ringraziare Riccardo per il suo tempo e la sua enorme competenza, con la promessa di tornare ad assaggiare questi grandi vini delle Langhe.